Ti abbraccerò.

Ti abbraccerò, quando saranno le 7.24 e le 15.32, lunedì. Il 24 di dicembre, il 2 di luglio, il 17 di febbraio verso sera, anche dopo pranzo quando avrò poco da dire e molto da fare. Ti abbraccerò portando avanti quanto sono, non senza la difficoltà di scaricare sul tuo il peso del mio corpo. Non senza l’impegno di accogliere la pienezza del tuo slancio.

Ti abbraccerò, incurante del pericolo ingombrante dell’incontro, del movimento oscuro dei pensieri. Quando sarà buio o a mezzogiorno, senza esitazioni sul bisogno. E avremo modo per riempire una parentesi a volte un po’ forzata. Avremo modo di guardarci e poi rifarlo, ripetere la stretta ora convinta e affamata. Avremo modo e io ti abbraccerò. Per prendermi il coraggio dalle tasche e farne scudo, per coprire con velluto la ferita sul costato. Per costruire una casa dentro quattro braccia, solo nostre.

Ti abbraccerò e saranno solo occhi o pagine di libri. Sarà vino rosso nelle sere di frastuono incontinente di anime felici. Ti abbraccerò e sarà cemento armato quella stretta. E non ci sarà mancanza. Non paura né rassegnazione. Ti abbraccerò senza conoscerti affatto sentendoti riproduzione ben riuscita di me stesso. Me sarai e saremo due al mondo o forse tanti. Milioni. E senza fine. Il mare lì nel mezzo a ingigantire la portata dell’evento. Ti abbraccerò e ci saranno un caffè di troppo, una canzone per la strada, il letto a casa sfatto a perfezione, tre persone sedute al tavolino, un ombrello appena aperto da qualcuno. Un cane vagabondo che ci osserva, Elisa alla finestra, un fazzoletto sporco nella tasca del cappotto, il bicchiere d’acqua che ho dimenticato poi di bere. I suoi calzini verdi e una donna dai capelli troppo biondi o troppo rossi. Orecchini pesanti dimenticati nella borsa e piani alti da tirar giù con prepotenza. Ci saranno le mie attese e quattro mura a contenere il giorno nuovo e quello andato.

Ti abbraccerò. Così, per darmi storia e consistenza. E tu, alle 20.41 di una sera come tante, mi abbraccerai. E io, ancora, ti abbraccerò.

6 comments

  1. aiagaia · dicembre 24, 2014

    Brava, Ani, come sempre! Buon Natale a te e, ovviamente, un abbraccio 🙂

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  2. glasmundo · dicembre 24, 2014

    Che bella… Buon natale!

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  3. Robert · dicembre 26, 2014

    SPETTACOLO! Brava, brava, brava!

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